Lombalgia e lombosciatalgia sono due termini che indicano due disturbi differenti: andiamo a vedere quelle che sono le possibili cause, i sintomi e i rimedi.
La lombalgia e la lombosciatalgia sono i due termini che vengono indicati per descrivere il mal di schiena. In realtà questi due disturbi, che vengono confusi, sono due patologie differenti: la lombalgia si riferisce al dolore della schiena nella zona lombare mentre la lombosciatalgia (sciatica o sciatalgia lombare) include il dolore sciatico oltre a quello lombare.
Nel caso della lombalgia i sintomi sono caratterizzati da dolore intenso localizzato ed improvviso, in corrispondenza della parte bassa della schiena che può essere scatenato da contratture, stiramenti, distorsioni muscolari o infortuni di varia natura.
Le cause della lombosciatalgia invece possono dipendere dall’ernia del disco spinale (nel 15% dei casi) dalla discopatia nella zona lombo-sacrale o dalla stenosi spinale.
Come curare la lombosciatalgia e lombalgia con l’osteopatia
La lombosciatalgia e la lombalgia prevedono lo svolgimento di un iter terapeutico molto simile mirato a ridurre l’infiammazione ed il dolore acuto. Solitamente viene somministrata una terapia antinfiammatoria con farmaci a base di ibuprofene o paracetamolo, qualora i dolori dovessero continuare a persistere si opta per trattamenti alternativi come la laserterapia, la tecarterapia e gli ultrasuoni.
Un approccio del tutto diverso ma altamente efficace per la cura della lombosciatalgia e della lombalgia è sicuramente quello osteopatico. L’osteopatia è un trattamento che garantisce il riequilibrio delle parti del corpo migliorando la mobilità e la postura della colonna vertebrale.
Il trattamento manipolativo osteopatico permette di gestire al meglio i carichi generati dalle posizioni assunte nella quotidianità recuperando il movimento e la buona elasticità dei tessuti circostanti.
Fattori di rischio
Sia nel caso della lombalgia che della lombosciatalgia esistono dei fattori di rischio strettamente collegati all’età avanzata che comporta un mutamento della colonna vertebrale, o all’eccessivo peso corporeo. Gli altri fattori di rischio possono essere dati dalla sedentarietà, l’assunzione di una postura scorretta, eccessivi sforzi fisici o scarso movimento, stress, depressione, colpo di freddo e utilizzo di calzature scomode.